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Software libero e programmazione a Granarolo



Eccomi qui a scrivere le mie impressioni sulla lezione che ho fatto ieri a Granarolo.
Lo scopo era di fare una lezione esclusivamente per ragazzi delle medie, per spiegare le nozioni fondamentali del software libero e fare un videogame utilizzando Scratch, aiutato da 6 ragazzi del Liceo Copernico.

La biblioteca ha una sala enorme e in fase di sopralluogo ho pensato "dai, possiamo prendere anche 30 ragazzi, tanto stiamo comodi qui dentro".
Sinceramente non avevo molte speranze di riempire i 30 posti, le precedenti esperienze mi avevano fatto pensare che i ragazzi delle medie non fossero troppo interessati a fare una lezione extra scolastica di sabato pomeriggio.
Invece sono stato smentito, i 30 posti si sono riempiti e la lista delle riserve era lunghissima!
Alle 14:00 c'era la fila davanti alla porta di entrata per registrarsi, poi tutti hanno iniziato a prendere posto. I ragazzi sono partiti dalle ultime file mentre le ragazze dalle prime :)
Questo è stato un fatto che mi ha colpito parecchio: le ragazze erano motivatissime! Sono state quelle che hanno interagito di più. Io durante la lezione spiegavo cosa volevo fare e chiedevo spesso come avremmo potuto tradurlo in codice e loro ci provavano sempre. Mani alzate e si buttavano tutte le volte, spesso a segno.
La lezione è andata avanti spedita, non ho avuto bisogno di soffermarmi troppo su cose come gli assi cartesiani o i cicli, avevo davanti ragazzi già grandi e molto svegli.
Dopo un'ora e mezzo ho proposto la pausa ma quasi nessuno l'ha fatta. Tutti al posto a provare il gioco o a modificare gli sprite o lo sfondo.
Altra cosa che fino adesso non avevo considerato: prima di iniziare la lezione è bene spegnere i cellulari. Fin'ora ho fatto lezione quasi esclusivamente a bimbi delle elementari quindi questo problema non mi ha neanche sfiorato, dovrò ricordarmelo la prossima volta.
Una delle ragazze in prima fila quando ho proposto la pausa ha detto: "La facciamo solo se si può riaccendere il telefono" :)

Ripresa la lezione siamo arrivati dritti alla fine del programma senza problemi.
Le 3 ore sono passate in un lampo e alla fine gli adulti presenti si sono meravigliati di quanto siano stati zitti e attenti i ragazzi dall'inizio alla fine.
Effettivamente c'è da meravigliarsi ma io non lo faccio più, è sempre così.
Questa è stata la mia ottava lezione e tutte, nessuna esclusa, hanno coinvolto i ragazzi talmente tanto che le 3 ore sono volate senza il minimo problema.

Alla fine ne sono uscito stanco, senza voce (ho dovuto urlare tutto il tempo per farmi sentire anche dalle retrovie) ma veramente divertito e appagato per il lavoro svolto.

L'ultima considerazione è per i ragazzi del Copernico: molto molto bravi. Io non ho dovuto fare altro che spiegare. Hanno installato Scratch a 30 persone in un lampo e durante la lezione non mi sono fermato quasi mai visto che loro intervenivano immediatamente ed efficacemente per aiutare quelli in difficoltà.
Spero vivamente che la collaborazione fra di noi continui e sarebbe molto bello se loro iniziassero anche a fare queste attività in autonomia perchè secondo me sono perfettamente in grado di farlo.

Come al solito il programma creato è nella sezione documenti di questo sito.

P.S.: Nota per la prossima volta: quando sei in una sala grande e ti propongono il microfono ACCETTALO! :)

Pensieri in libertà di un Presidente di Consiglio d'Istituto



Ho ricevuto questa mail da Gian Paolo Papini scritta subito dopo il CoderDojo tenuto presso la scuola elementare Rubri di Imola (come scritto in questo post) e non posso non condividerla con il mondo. :)

Grazie a te Gian Paolo e a tutti quelli che ci hanno aiutato. Queste parole e i ringraziamenti di genitori e bambini ci ripagano di tutto lo "sbattimento" iniziale che anche tu hai dovuto sopportare ;)


Pensieri in libertà di un Presidente di Consiglio d'Istituto

28 febbraio, sabato sera.

Il Coder Dojo è appena finito... i piedi mi friggono e ho la testa che sembra un melone.

Finalmente l'abbiamo fatto ed è riuscito benissimo. Ripenso a quando mia moglie mi segnalò le attività extralavorative del system manager dell'ente in cui lavora. Fu così che entrai in contatto col signor Simone Bacciglieri e la sua associazione alcuni mesi fa: contattammo subito la dirigente, la quale si dichiarò molto entusiasta della nostra proposta di laboratori di informatica all'interno della scuola in orari extrascolastici.

Gli scopi formativi di Erlug - Emilia Romagna Linux User Group


discendono direttamente dalle istanze di libera trasmissione della conoscenza informatica che fin dagli anni 70 son state portate avanti da figure come Richard Stallman o Linus Torvalds... Date un'occhiata su Wikipedia alle loro biografie:



(meglio ancora se lo fate nelle version inglesi, molto più particolareggiate).

Il loro spirito era in perfetta consonanza con le linee guida del Piano dell'Offerta Formativa dell'Istituto Cappuccini, specialmente laddove queste promuovevano con forza lo sviluppo di "attività extracurriculari di eccellenza".

Ho subito coinvolto Fiorella... la conoscete... è stato come scatenare un tornado... ha propagato il progetto alle altre scuole dell'istituto.

Tante parole... Un'organizzazione dell'evento che sembrava un parto. Tante parole...

Oggi le avevo dimenticate tutte... Un Coder Dojo delle dimensioni del nostro non era mai stato fatto prima. Dieci, dodici studenti al massimo era ldimensione di una classe per l'esercitazione. Ma quando Libera-mente Insieme ha distribuito i volantini durante gli incontri dei genitori a scuola, vedevo gente che già mandava freneticamente l'adesione direttamente dallo smartphone... dopo due ore, il 70% di quelli che avevano chiamato erano già fuori graduatoria.
Non si può dire che non vi interessasse... :)
Simone subito dichiarò che non c'era problema... avrebbero raddoppiato le esercitazioni...

Guardavo stamattina con preoccupazione l'aula extra che dovevamo cablare... Contavo e ricontavo i cavi e le ciabatte, calcolavo le prese, come stenderle perché i bambini non si intralciassero, non si fulminassero... come incerottare i cavi col nastro americano di modo da non lasciare l'aula in uno stato di massacro alla fine della lezione.

I ragazzi del Coder Dojo, una volta finita l'esercitazione con i bambini della Rubri, sono venuti subito a darmi una mano ed in dieci minuti era tutto fatto.
A mezziogiorno e mezza sono mandati a mangiare ed io sono rimasto a presidiare i locali della Rubri di cui avevo la responsabilità.

Arrivano i genitori e i bambini, puntualissimi... Fiorella mi mette sotto il naso la lista dei presenti da smistare nell'aula cablata... Font corpo 10 e non ho manco gli occhiali adatti... Devono scrivere su una targhetta il loro nome ed appiccicarlo al computer, così che non si incasinino. Le password... sto cercando di trattenere un attimo i genitori perché gli digitino le password....
"Signore... guarda che le conosciamo le nostre password per entrare..." (sottinteso ma chiarissimo: "Cosa credi che siamo nati ieri?")
"Signore... Signore... sei sicuro di avere attaccato il mio computer alla corrente?
qui mi dice... guarda... non è in carica..."
"Hai ragione... la presa non era attaccata bene..."

Ma di che sto a preoccuparmi? Questi sono avanti alle mie preoccupazioni di molti neuroni.

Assisto al corso molto più rilassato, girando ora in un'aula, ora nell'altra.
Tramite un ambiente di sviluppo rapido puramente visuale e iconico imparano le strutture basi della programmazione. Anche se non glieli presentano così riconosco i cicli FOR, gli IF condizionali, i diagrammi di flusso del mio mestiere di programmatore.
Per muovere gli sprite sullo schermo, Simone e Serena gli spiegano in quattro e quattr'otto gli assi cartesiani e i numeri negativi... roba non da elementari, ma nessuno dei bambini, neanche i più piccoli, ha problemi... e il gioco dello squash con le palle buone e le palle cattive prende forma...
Un bambino di quinta mi chiama: "Guarda cosa ho fatto... ti piace? Ho cambiato lo sprite del pad che deve prendere le palle..."
Un granchione è pronto a fare il portiere...
"Sai ... è Crab... mi sembrava molto adatto in questa situazione..."

Le ore passano e io li guardo allibito... Hanno fatto tre ore di lezione la mattina... alla fine ne faranno altre tre il pomeriggio...
Nessuno alza il sedere dalla sedia se non nei 10 minuti di pausa a metà, poi tornano in aula e giù ancora...

Vociferano... ma non è caos... è produzione: chi chiede agli assistenti una mano, chi domanda opzioni supplementari agli istruttori.
I più grandi si aiutano patentemente tra di loro o si scambiano opinioni sulla customizzazione del gioco.
Poi salvano in chiavetta i loro sforzi.

Li vedo uscire, soddisfatti in volto. Vedo le vostre facce quando Simone Bacciglieri vi parla. Non ci credete vero? Per tutto questo non si paga nulla.
Fiorella mi dice poi che c'è stato comunque chi ha voluto lasciare un'offerta all'associazione genitori: in questa epoca di contabilità spinta facciamo fatica a percepire che ci sono cose che non devono costare soldi. L'educazione dei nostri figli prima di tutto.

Vedo le vostre facce, le vedo tuttora che sto scrivendo a ore di distanza. Oggi sono contento di essere il Presidente del Consiglio di Istituto della nostra scuola. Di una scuola in cui sono arrivato per caso, di una scuola che in molte cose è di molto superiore alla media, di una scuola che cerca ancora di crescere e non si ferma.
Aiutiamola la nostra scuola, aiuteremo noi stessi e i nostri bambini.
Nel mio piccolo cercherò di continuare a collaborare allo sviluppo dell'Istituto e ad organizzare altre attività come quella che avete visto oggi.
Solo... aiutatemi... senza di voi io non sono nulla.


Gian Paolo Papini

Lezione di programmazione per bambini a Imola - Seconda giornata

Simone Bacciglieri lezione di programmazione scratch

Si è conclusa la seconda e ultima giornata di quelle programmate fin'ora con l'Istituto Comprensivo di Imola.
Questa giornata è stata tanto impegnativa quanto gratificante per me, Serena, Lucia, Luca e Riccardo: tre lezioni, una al mattino tenuta da me e due in parallelo al pomeriggio, una tenuta da me e una da Serena. In tutto hanno partecipato 60 bambini di terza, quarta e quinta elementare.

Lezione di programmazione con Scratch
Questa è stata anche la prima lezione completamente senza genitori (anche perchè eravamo già stretti così, tra noi, i bambini e le insegnanti).
Posso tranquillamente dire che i bambini lavorano molto bene da soli: spesso il genitore è un aiuto ma anche una distrazione, come dicevamo in questo articolo, e fare questa attività da soli li spinge ad impegnarsi di più.
Un altro elemento diverso dal solito è stato lavorare in un'aula di informatica, quindi con i computer già presenti. Questo ha avuto vantaggi e svantaggi: permette di partecipare anche ai bambini che non dispongono di un portatile e velocizza il setup iniziale perchè scratch era già stato installato. Per contro i bambini devono essere provvisti di chiavetta usb per poter portare a casa il programma scritto da loro e alla fine della lezione bisogna prevedere del tempo per aiutarli a salvare visto che molti non hanno dimestichezza.
Come sempre il programma che abbiamo creato è disponibile nella sezione Documenti di questo blog.

Lego Mindstorm cubo di Rubik
Terminata la lezione siamo andati a vedere la fine dell'attività svolta da Coderdojo Imola; abbiamo avuto il piacere di conoscere gli organizzatori e abbiamo sbavato davanti al Lego Mindstorm mentre risolveva il cubo di Rubik.

Ringrazio tutte le persone che hanno lavorato per portare queste attività all'interno della scuola; noi crediamo che insegnare la programmazione a quell'età aiuti a sviluppare la capacità di risolvere problemi e allo stesso tempo aumenti la creatività. In più siamo convinti che sia molto meglio per un bambino passare il tempo davanti al pc pensando a come creare un videogame piuttosto che giocare passivamente senza utilizzare il cervello.
Sarebbe bellissimo se i bambini già dalle elementari imparassero a programmare a scuola durante le ore di informatica. Ci sono già varie iniziative per mettere in pratica questa idea (formando le insegnanti) e io molto volentieri sono disposto a dare una mano.